Biografia
Il DuoKeira Piano Duo è nato nel 2008 per volontà di Michela Chiara Borghese e Sabrina De Carlo.
Entrambe appassionate di musica da camera, le due pianiste sono molto diverse per temperamento e formazione. Michela porta alla partnership precisione assoluta, suono energico, resistenza infallibile e spinta ritmica. Complementari a questi sono l'eleganza melodica di Sabrina, il senso della dilatazione spazio/temporale, la sua incessante ricerca della appropriata timbrica e dei profondi legami con i compositori scelti.
Il nome DuoKeira si rifà alla parola greca cheir, mano, e a Chirone, il centauro esperto di arti e scienze, che fonde, nella sua dualità di uomo e animale, le qualità della ragione e intuizione. Questo doppio approccio riassume quello del DuoKeira, inteso come ideale luogo di confronto tra le concezioni intellettuali e le sensibilità musicali di Michela Chiara e Sabrina, da un lato, e dall’altro, nel dialogo che si instaura, durante i concerti, tra le musiciste ed il pubblico.
È in questa prospettiva che, accanto ai concerti tradizionali in prestigiose sale (Carnegie Hall di New York, Musei Vaticani a Città del Vaticano, Cappella Paolina al Palazzo del Quirinale a Roma, Steinway Hall di Boston, Auditorium del Accademia Nazionale di Danza e Teatro Eliseo di Roma, all’UNESCO a Parigi, Brandeis University a Waltham, presso la sede della Community Music Works a Providence), il DuoKeira mette in scena regolarmente spettacoli informali e sperimentali in spazi privati o pubblici (Centro culturale Voltaire di Rouen, Espace Saint-Sauveur presso l’ospedale Corentin Celton di Issy-les-Moulineaux di Parigi, Ridotto del Teatro Comunale de L’Aquila, in Italia, dopo il tragico terremoto del 2009), nelle terre desolate industriali e nelle aree sensibili. In queste occasioni, il DuoKeira offre, a un pubblico diverso da quello che di solito frequenta le sale da concerto, un approccio originale alla musica classica: partire dalla tradizione per creare emozioni sempre nuove e inaspettate.
Questo desiderio di innovare sempre, spinge il DuoKeira a riconfigurare continuamente il proprio repertorio, in uno sforzo musicale che riflette anche uno sviluppo intellettuale permanente. A composizioni classiche per duo pianistico, Michela Chiara e Sabrina giustappongono, quindi, trascrizioni di brani orchestrali e opere di compositori contemporanei. Questo emerge anche nelle musiche scelte per i loro cd: “Giochi di piano a quattro mani (RES 2009) che presenta composizioni di epoche diverse legate dal tema del gioco; nel cd dedicato alla musica di Mendelssohn (Brilliant Classics 2020), salutato da Quirino Principe come “una fiaba soprannaturale, di cui il DuoKeira ne dà una reinvenzione dal fascino raro, diremmo dimenticato”; nel loro ultimo CD “Barber, Borodin, Debussy, Ravel” (Aulicus Classics 2021) che ha come trama i Ballet Russes.
Favorendo il dialogo con le altre forme d’arte, il DuoKeira ha ideato diverse esibizioni-evento: gli spettacoli “Vulnerabili all’amore”, “Vision”, “Il giardino incantato”, “Dream for two”, “Danza con 20 dita!” combinano la musica con la recitazione, la danza e le proiezioni video, al fine di creare un variegato e complesso mosaico di stimoli sensoriali, favorito dalla dimensione sinestetica della musica. Alcuni di essi sono stati realizzati in occasione delle due edizioni, nel 2015 e nel 2016, del “Villa Torlonia Roma Piano Duo Festival” (VTRP²), ideato e diretto dal DuoKeira nell'omonimo teatro romano: una tre giorni di musica scritta per duo pianistico che ha registrato il tutto esaurito. In apertura della prima edizione, il Duo ha eseguito, in prima mondiale, la “Fantasy for two pianos” di Samuel Barber, affidata dall’International Center for American Music e dalla Capricorn Society.
Tra i vari riconoscimenti, il DuoKeira ha ricevuto due menzioni speciali per le esecuzioni di Samuel Barber e di Darius Milhaud in occasione della XIX edizione dell’IBLA Grand Prize World Music Competition ed è anche tra i vincitori dei Global Music Awards, con la Silver Medal - Outstanding Achievement, novembre 2017, per l’esecuzione dei Souvenirs di Samuel Barber.
Dicono di noi
Michela e Sabrina che potrebbero essere Michela Chiara Keira e Sabrina Keira come sorelle Keira... L’entusiasmo, l’energia, il voler approfondire e sentire e... tanto diverse l’una dall’altra! Questo mi ha colpito, perchè il risultato finale è meraviglioso ascoltandole suonare. La terza dimensione, la struttura dei brani che suonano e quello che alla fine è il risultato è molto chiaro e definito. Poi..., incontrandole insieme si percepisce e si capisce l’Amore e la loro dedizione alla Musica, e può uno restare non solo ad ascoltarle suonare bensì a parlare per un tempo senza tempo.
Eduardo Hubert (sul concerto al Quirinale, in diretta Radio Rai3, 24 novembre 2013), pianista e direttore
Grazie del bel concerto, mi è molto piaciuto. Belle musiche, ben scelte e ben suonate (e dio sa quanto è difficile rendere bene le quattro mani, due teste e 20 dita, per tacere dei 4 piedi... un mostro!).
Michele Dall’Ongaro (sul concerto al Quirinale, in diretta Radio Rai3, 24 novembre 2013),
compositore e musicologo
Sono rimasta colpita dalla loro poesia, dalla grazia e dalla leggerezza che riescono ad esprimere nell’interpretazione di queste pagine, dal modo in cui fanno cantare e persino danzare il magnifico strumento che suonano. L’ho trovata una lettura di notevole sensibilità (e femminilità), che stilisticamente si addice a questa raccolta... Mi pare che riescano bene a cogliere i richiami a quel mondo passato caro a Barber.
Aloma Bardi (sui Souvenirs di Samuel Barber), musicologa e presidente dell’International
Center for American Studies
Sento di poter affermare che il DuoKeira, nato dall’incontro di due giovani professioniste raffinate, entusiaste, mai banali nella scelta del repertorio e sempre profonde nelle proprie scelte musicali, rappresenti un punto di notevole interesse nel panorama musicale italiano e sia veramente destinato a comunicare al pubblico qualcosa di nuovo e prezioso.
Andrea Coen, clavicembalista e fortepianista
Sabrina De Carlo e Michela Chiara Borghese hanno suonato la musica di Samuel Barber con grande stile e un uso squisito della dinamica. L’Hesitation Tango era piacevole e sensuale, con un finale delicato. Anche il Galop era molto buono - motorio e sempre in avanti. Hanno suonato con un suono ricco e pieno e con un ammirevole lavoro di squadra per tutta la loro presentazione.
Sul concerto alla Carnegie Hall, New York, di Jeffrey James, critico musicale
Il DuoKeira, che piacevole scoperta, non avrei mai pensato che un pianoforte potesse essere violentato con dolcezza e bellezza, ma soprattutto con una tecnica sopraffina e sfiorato da 4 mani di rara preparazione artistica, giù il cappello, che esecuzioni... divine, belle, solari, e brani interpretati con un unico respiro, come se fossero tenute in vita
da un unico cuore... EMOZIONANTE!
Dall’articolo sul concerto del 6 aprile 2013, su Rockol.it
Il DuoKeira in questo suo disco cosi originale nella scelta e nell’accostamento dei brani, sceglie la strada maestra del gioco, della sorpresa, dello scarto inventivo. Ci propone una dimensione cameristica del fare e dell’ascoltare: senza interprete non c’è musica, ma nemmeno senza pubblico, senza fruitore. La relazione testo-mani-suono-orecchio si esprime in un contatto a tu per tu, in cui la presenza fisica, il corpo, le persone, il respiro dell’interprete e di chi lo osserva è essenziale alla riuscita. Prevale, come deve, il piacere dell’invenzione, del farsi della musica qui, adesso. Insieme, con una complicità diventata ormai scontata e si capisce bene, raggiunta con tenacia e passione. L’interpretazione respira con il passo della musica: le pause, i silenzi sono essi stessi musica, sua memoria, sua attesa e desiderio.
Anche qui: essenziale è l’ascolto reciproco, l’abbandono alla fiducia dell’altro interprete,
che è la metà di te stesso. Sapere che l’altro c’è, come tu per lui. Musica che è danza, mani che chiedono al corpo di vivere, esprimersi, muoversi. Mani che non sbagliano: com’è felicemente serio, vitale, il gioco del DuoKeira.
Sandro Cappelletto (dal libretto del cd Giochi di piano a quattro mani), musicologo
L’esecuzione è garbata, brillante, divertente. Le sonorità sono equilibrate. Sopratutto hanno
compreso che bisogna dare l’impressione della identità. Delle esecutrici identiche. Una mente con quattro mani. Così deve essere un duo. In questo modo la politonalità di Milhaud trova la sua migliore realizzazione”.
“Un Duo molto buono, con un raffinato controllo del suono e mai martellano sui tasti (ai nostri tempi questa è una cosa stupefacente, che è necessario constatare)”.
“Che bella idea iniziare il loro programma con il bel Menuet di Debussy! Ben coordinato e splendidamente suonato. Poi viene Milhaud - un pezzo meravigliosamente bizzarro e divertente. Ho amato la felicità e la verve della performance del Duo. Meraviglioso coordinamento e di nuovo, ben suonato. Il Tango di Barber è stato un ottimo modo di chiudere questo splendido programma eccentrico. Meraviglioso modo duo pianistico.
E’ una cosa bellissima!”.
Membri della Giuria dell’Ibla Grand Prix International Competition, 2010
SUL CD MENDELSSOHN...
IL PIANOFORTE INSASPETTATO. Sogno di una notte di mezza estate e l'ouverture fantasia The Fair Melusine ricevono letture virtuosistiche, fortemente impegnate ed emozionanti dal Duo Keira Piano Duo sul nuovo CD Brilliant Classics….Gli arpeggi increspati che suonano come onde, che fanno da sfondo a The Fair Melusine, hanno tutta la delicatezza delle pennellate di colore che si potrebbero desiderare, e i quattro accordi che aprono e chiudono silenziosamente A Midsummer Night's Dream sono un evento magico che solleva e abbassa il sipario sulla tastiera come accade nei legni (della versione originale).
INFODAD.COM
E’ davvero gobibile ascoltare al pianoforte queste celebri e variopinte pagine che parlano di fate, folletti e magie perchè le due duttili interpreti, grazie ad un tocco cangiante riescono a non far troppo rimpiangere l’originale sinfonico.
LORENZO TOZZI
Le pianiste portano grazia e fascino alle sezioni più lente dell' ouverture e molta energia a quelle più veloci, senza che la musica diventi nè fragile nè aggressiva. Il tema fluttuante in ottavi che apre l'ouverture non è mai lontano, e quando il tempo riprende, gli ottavi, che si ripetono ossessivamente, dando al nuovo tema un tocco spagnolo, dominano anche la musica….Anche suonato su un pianoforte, Sogno di una notte di mezza estate non perde nulla del suo fascino, anche se perde parte del suo colore. La canzone con il ritornello, Ye spotted snakes, un'ispirazione così adorabile che di solito mi fa piangere, rimane adorabile anche qui. IL DuoKeira ottiene punti bonus nella sezione conclusiva dell'Intermezzo sottolineando le sue qualità rustiche, di cui la maggior parte delle esibizioni non si rende conto...Se preferisci un approccio più dolce e caloroso a questa musica, DuoKeira dovrebbe soddisfarti, come ha fatto con me.
5 stelle: calde, capaci dell’esecuzione di una musica che è altrettanto divertente al pianoforte
RAYMOND TUTTLE
Il vostro disco è davvero brillante e molto piacevole. Brave! Roba davvero difficile, soprattutto da rendere con il pianoforte e soprattutto a 4 mani. (MICHELE DALL’ONGARO)
DuoKeira fa emergere la magia di quell'apertura, evocata da pochi accordi di pianoforte, e rende i passaggi fatati deliziosamente delicati…. le pianiste, lavorano meravigliosamente bene nell'evocare una varietà di trame, schiarendole dove possibile e quelle fate sono raramente assenti. Il mio movimento preferito è la trascrizione del ritornello "Ye spotted snakes", la rielaborazione piuttosto radicale di Mendelssohn per sole quattro mani crea un po’ di magia….Ciò che il disco ci offre è una bella finestra sul salotto del XIX secolo, l'esplorazione del repertorio attraverso la trascrizione per duetto pianistico. E DuoKeira rende un ottimo argomento per gli arrangiamenti di Mendelssohn in quanto funzionano a pieno titolo.
ROBERT HUGILL
Michela Chiara Borghese e Sabrina De Carlo, in arte DuoKeira, offrono agli appassionati di classica un'autentica rarità. Se infatti il Sogno è conosciuto nella versione orchestrale, assai meno lo è quella per pianoforte a quattro mani. Il DuoKeira ne è interprete perfetto, cogliendone magia, freschezza, e il sorriso della piéce teatrale cui fa da colonna sonora.
LUCIANO DEL SETTE
Una fiaba soprannaturale a quattro mani. Il DuoKeira ne dà una reinvenzione dal fascino raro, diremmo "dimenticato". Le due pianiste si sono proposte una sfida: creare un timbro luminoso, ma profondo, che accenda la visione, i moti corporei, il gioco, la teatralità. Consigliamo il loro CD e saremmo curiosi circa gli effetti. Nel frattempo, parteggiamo sfrenatamente per le due sfidanti.
QUIRINO PRINCIPE